VEDI NAPOLI E POI CI TORNI - PALAZZO BEVILACQUA COME A CASA TUA

bed & breakfast a napoli

...non fai magie nè trucchi ma nessuno ormai ci crederà


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E Napoli è di certo magia.
Bella da morire ogni volta che ti si presenta davanti.
Stavolta ancora di più, girata in lungo e in largo e "assaggiata" ad ogni angolo.
Io e Charlie venivamo da Roma e ancor prima dalle Marche, stanche e affamate come delle ragazzine in gita scolastica ma con in testa un preciso percorso magnereccio e ricco di arte e tradizione.
Tutto inizia a Palazzo Bevilacqua dove Margherita e Luigi ci hanno dato il benvenuto con una colazione di quelle e con tutte le dritte più toste per far si che il soggiorno partenopeo fosse indimenticabile.
E indimenticabile lo è stato davvero.
Il B&B si trova a due passi dal centro storico, in Via Colletta, di fronte alla conosciutissima pizzeria Da Michele, al terzo piano di un palazzo antico dove se ti affacci dalla tua camera trovi quello che qualsiasi appassionato di fotografia non può non apprezzare.
Poi i suoni, le voci, il traffico impazzito e le scarpe da tennis, quelle scarpe che ci hanno portato  negli angoli più belli di Naples, come la chiama Charlie.
Via per San Gregorio Armeno godendo di ogni angolo e di ogni bottega,  e poi il Monastero di Santa Chiara con le sue preziosissime maioliche, i suoi colori e tutto quel verde con sprazzi di arancio
Uno dei luoghi che ci ha lasciato a bocca aperta è senz'altro stata la Cappella di Sansevero, a due passi da Piazza San Domenico, venti minuti di fila tutti spesi benissimo perché quando ti trovi davanti quelle sculture e il famosissimo Cristo Velato, rimani in silenzio per forza di cose.
Non te lo spieghi, vorressti toccarlo, vorresti togliere quel velo...
Quelle scarpe da tennis che hanno camminato i tanti scalini incantati per tornare dalla splendida Certosa di San Martino su al Vomero, quel panorama che ogni volta è come fosse la prima volta.
I passi lenti dentro i Quartieri Spagnoli e poi il caos lungo Via Toledo, la galleria e quei negozi da lasciarci gli occhi.
Quelle scarpe da tennis che hanno percorso il lungomare Caracciolo alla ricerca di un ristorante con i tavoli all'aperto perché il sole picchiava e l'aria di Napoli bisognava respirarsela tutta e perché la pasta con cozze e taralli, sotto il sole te la dovevi mangiare.
E poi le scale del San Carlo, il cortile del Maschio Angioino, e tutto quello che ti si presentava davanti.
Gli assaggi dei piatti della tradizione e lo street food che tanto ci piace, il cuoppo, le zeppole, il mio adorato babà e la sfogliatella frolla.
Un mucchio di cose sono rimaste fuori, tante cose ancora da vedere, da toccare e da assaggiare, ma il 
piano numero due è già in fase di preparazione e se non abbiamo avuto modo di gustare la pasta e patate o le graffe di Ciro a Mergellina c'è sempre un Flixbus da prendere fino a Tiburtina e poi fino al MetroPark.
E c'è sempre quella pasticceria in Piazza Garibaldi dove non puoi non fermarti se sei a stomaco vuoto...in verità anche se sei a stomaco pieno e soprattutto se sai già cosa ti aspetta.
E c'è sempre Palazzo Bevilacqua, con Luigi e Margherita che a colazione ti fanno trovare i fiocchi di neve e quelle finestre che si affacciano sulle voci e sui colori di quella splendida città che per noi sarà sempre "Vedi Napoli e poi ci torni"


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"Napule è addore e' mare"

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