Così la planetaria intuisce tutto e si preparara a fare la brava Chabb-aiutante.
Inizio a buttar giù due cucchiai di acqua tiepida e lievito con un pizzico di zucchero e a far riposare 10 minuti, poi aggiungo la farina, il resto dello zucchero, le uova, il sale e l'olio. Devo premettere che le uova usate sono quelle delle mie amiche galline o meglio delle galline di una conoscente che settimanalmente mi rifornisce, quindi sono un po' più grandi di quelle del super ma Chabba questo non lo aveva considerato e cosi' si ritrova un impasto molliccio e praticamente non lavorabile. E mica potevo buttare via tutto così aggiungo farina fino al punto che posso modellare l'impasto in uno stampo da plum cake e lascio lievitare convinta che sarebbe cresciuto nel giro di qualche ora.
Ma che!!! Alle 20.30 era ancora bella piattina nello stampo e non accennava segni di vita così mio marito mi invita a fare come con la pizza, cioè di mettere in frigo fino al giorno dopo.
Ecco qua il risultato, a parte la lievitazione ma la morbidezza incredibile mai avuta prima e che inoltre si è mantenuta nel tempo.
Insomma è proprio vero, sbagliando si impara.
- Partecipanti:
- 3 uova grandi
- 90 gr. di olio di semi
- 35gr. di zucchero
- 12 gr. di lievito di birra
- un pizzico di sale
- 370gr. di farina.
Impastare e lasciare a temperatura ambiente per qualche ora e poi mettere in frigo, il giorno dopo cuocere a 190° per una mezz'ora circa.