CIAMBELLE DI MOSTO MARCHIGIANE ........ " LI COROLLI DE LA VERGARA "

























Settembre tempo di mosto e la vergara non si lasciava certo scappare un ingrediente così prezioso che come vedete non serviva solo a fare del buon vino. 
La vergara era colei che nelle famiglie contadine marchigiane si occupava dell'organizzazione e della gestione di tutta la famiglia, la moglie, la madre e la lavoratrice senza sosta, colei che con acqua e farina preparava il lievito per il pane e colei che con tutto quello che la terra offriva nelle varie stagioni provvedeva a sfamare tutti. 
Era responsabile del buon andamento dell'economia domestica, lavava, rammendava, cucinava, preparava le conserve ( la marmellata di mele cotogne che vedete è una di quelle), si occupava dei figli e degli animali da cortile, preparava saporite ricotte di pecora, filoni di pane fragrante nonché pranzi per tutte le occasioni e per le feste religiose.
A volte mi sento una vergara anzi vorrei anche solo per un giorno vivere la vita di un tempo .....


Queste ciambelle le trovate in ogni forno marchigiano ma vengono anche preparate in tante case nel periodo della vendemmia, si possono anche fare centrifugando i chicchi dell'uva da tavola più dolce ma hanno tutto un altro sapore se a condire il tutto sarà del mosto crudo di uva da vino appena raccolta.



536278_367541859956921_925991496_n


524603_367542093290231_279272924_n


228925_228778770499898_6426548_n




























Se tostate le fette di queste ciambelle avrete dei biscotti da inzuppare nel vino cotto che vi lasceranno senza fiato .....























Ingredienti

Lievitino:


  • 150g. di acqua a temperatura ambiente ( o anche mosto che è ancora meglio )
  • 18g. di lievito di birra fresco
  • 150g. di farina O


Impasto:


  • 1000/1050g. di farina O dipenderà dalla forza ( se l'impasto sarà ancora appiccicoso aggiungetene un po' di più )
  • 500 ml di mosto crudo tiepido
  • lievitino
  • 180g-230g.. di zucchero ( l'ideale sono 200 g
  • 3-4 cucchiai di semi di anice
  • 160g. di olio extravergine di oliva
  • un pizzico di sale
























Impastate gli ingredienti del lievitino e lasciate riposare per un 'ora e mezza nel forno spento.
In una ciotola mettete il mosto, sciogliete il lievitino e aggiungete tutti gli altri ingredienti impastando fino ad ottenere una massa liscia e compatta che lascerete lievitare fino al raddoppio.
Riprendete l'impasto e dividetelo in quattro parti, formate dei filoncini con i quali formerete le ciambelle. Lasciate lievitare ancora fino al raddoppio e fino a che il buco sarà piccolo, sempre nel forno spento.
Cuocete a 180° fino a che diventeranno scure.

Se vorrete anche fare i biscotti basterà tagliare a fette e tostare sulla piastra.


Commenti

  1. belle, cosa non darei per assaggiarla ora, un abbraccio SILVIA

    RispondiElimina
  2. la vostra vergara è la nostra rezdora, la reggitrice, e questa parola la dice lunga su cosa gravava sulle nostre spalle!
    senti, a proposito di ricette marchigiane, mi hanno regalato una bottiglietta di sapa e mi ha detto la mia amica che a macerata ci fanno una cosa chiamata incotto, tu ne sai qualcosa?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. mai sentita questa parola magari qui si chiama in altro modo, cos'è esattamente un dolce o un salato ?

      Elimina
    2. forse intendevi VINCOTTO

      Elimina
  3. in più con questo sottofondo Sandra mi fai sognare...... <3 un bacio cara amica

    RispondiElimina
  4. Quanto mi piacciono le ricette che identificano una regione una tradizione...sono marchigiana e ne sono fiera....ho preparato il mosto farò la mia versione...quella di famiglia ma proverò anche questa...grazie
    Dona

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Donatella io aspetto la tua versione perchè ho ancora un litro di mosto in freezer ;)

      Elimina
  5. Ciao, questa ricetta della tradizione è davvero curiosa! Non sapevamo la storia della vergara, ma notizie del genere ci incuriosiscono sempre! Particolari queste ciambelle da gustare anche croccanti...Eh si, in stagione di vendemmia di ricette carine come questa ce ne sarebbero così tante...
    bacioni e grazie delle info!

    RispondiElimina
  6. Ellapeppapeppina sono fregata di nuovo! Mi stavo fregando già le mani che la mamma (santa subito) m'ha fatto il mosto cotto la scorsa settimana e ora ti trovo con quello crudo!!! Vabbè, ammiro e sospiro...Un bacione, buona serata

    RispondiElimina
    Risposte
    1. dai Fede con quello cotto cotto ci sono un sacco di ideuzze .... anche la polenta ;)

      Elimina
  7. Belle queste ciambelle, non le conoscevo, chissà che buone!

    RispondiElimina
  8. che cosa mi sono perse...non le conoscevo!

    RispondiElimina
  9. Adoro le ricette della tradizione e questa è fantastica!

    RispondiElimina
  10. Queste ciambelle non le conoscevo proprio!!! Davvero interessanti e devono essere buonissime!! Adorabili queste ricette tramandate e tu, da brava "vergara" dei tempi nostri le hai sapute interpretare alla perfezione!! Un bacio cara e buona settimana!

    RispondiElimina
  11. ho imparato una cosa nuova, anche io vorrei sentirmi una vergara almeno per un giorno!!! è una bellissima ricetta della tradizione che va assolutamente custodita da tramandare sempre :-)

    RispondiElimina
  12. Ilmio marchigiano diche che la vergara si occupava anche del maiale! e ADESSO MI TOCCA RIFARLE!

    RispondiElimina
  13. Non conoscevo affatto queste ciambelle, ed è ogni volta meraviglioso scoprire ricette tradizionali, sono un patrimonio fondamentale ed ogni volta che ne trovo una la salvo nel mio archivio! Complimenti e grazie per aver condiviso questo tesoro!

    RispondiElimina
  14. era una vita che cercavo questa ricetta, non sai che regalo mi hai fatto a postarla!!! Un abbraccio

    RispondiElimina
  15. Non conoscevo questa ricetta, come tutte le preparazioni della tradizione, è un "patrimonio" da salvaguardare! Ti ringrazio per avercela proposta! :-)
    baci e buona giornata!

    RispondiElimina
  16. neanch'io le conoscevo! da noi il mosto si fà cuocere lo chimiamo"mist cotte" si usa tantissimo per i dolci natalizi!

    RispondiElimina
  17. brava, da vera marchigiana non potevi non fare le nostre ciambelline di mosto..mi piacciono perche sono morbide...ciao Francesca..!!

    RispondiElimina
  18. perchè abitiamo lontane? se fossimo vicine mi avresti sempre tra i piedi a rubacchiare cosette da mangiare!

    RispondiElimina
  19. Sono meravigliose, è un vero peccato non assaggiarle!!! Complimenti, baci

    RispondiElimina
  20. DELIZIOSE ,ANCHE LA MIA NONNA LE FACEVA TI SONO VENUTE BENISSIMO BRAVA SANDRA UN BACIONE ISA

    RispondiElimina
  21. Ho provato questa ricetta, procedeva tutto bene, ma nel forno si sono bruciate sotto e rimaste poco cotte dentro. Sopra erano appena ambrate ma ho dovuto toglierle per non farle carbonizzare del tutto la parte sotto. E poi hanno fatto la crosta croccante, invece di essere morbide. Come posso risolvere questo problema? P.S. Ho infornato a 180° per circa 45 minuti. Grazie! Lucy

    RispondiElimina
  22. Statico (il mio forno non ha la funzione ventilato).
    Lucy

    RispondiElimina
  23. P.S. Lo stesso problema di cottura mi è già capitato in passato con altri dolci lievitati o pizza.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. è strano che sotto bruci tutto e sopra niente, sicura che funziona bene ? poi dovrebbe farlo con tutti i cibi che ci cuoci ... mah

      Elimina
    2. Quando faccio i dolci (o le torte salate) col lievito istantaneo mi vengono bene... Quando invece uso il lievito di birra, un disastro. E' un peccato!!! Proverò ad abbassare un po' la temperatura la prossima volta... Quanto tempo le hai tenute in forno le ciambelle?
      Lucy

      Elimina
    3. in genere non bado tanto al tempo mi regolo a occhio, comunque devo rifarne altre cercherò di ricordarmi di guardare l'orologio ^_^ poi ti dico !!
      Puoi provare a 160° e poi dopo una ventina di minuti alzi a 180°, magari fai una prova con una brioche salata o con il pane e vedi se migliora

      Elimina
    4. Grazie, anche se non sono una blogger seguo il tuo blog e mi piace molto, anche perché sono marchigiana anch'io e alcune ricette che trovo qui sono tipiche anche per me... ;)
      Lucy

      Elimina
    5. aaahhh bene magari siamo pure vicine di casa ^_^
      ti aggiorno di certo intanto tu prova come ti ho detto anche on il pane o una focaccia e magari riesci a regolare a che temperatura cuocere i lievitati ;)

      Elimina
    6. Ciao, avevo ancora mezzo litro di mosto nel congelatore e ho rirpovato a fare le ciambelle.. Stavolta sono venute meglio! Sempre un pelino più scure sotto rispetto al sopra, ma non bruciate! Sono anche venute più morbide! Penso che posso ancora migliorare, ma posso già ritenermi soddisfatta! In pratica ho messo il forno a 170° e le ho tenute all'incirca 50 minuti...

      Elimina
  24. Anche in Umbria facciamo questo tipo di ciambella, io in particolare preparo dei piccoli filoncini che dopo la cottura taglio a fette e tosto, ingredienti tutti ad "occhio", questa volta voglio provare la tua ricetta con ingredienti pesati.
    Ciao e complimenti, Vania.

    RispondiElimina
  25. Fatte stanotte, risultato: ciambelle buonissime, ricetta super!
    In realtà, ero abbastanza avanti nella lavorazione quando ho realizzato che non avevo messo le uova...e rileggendo la ricetta mi convincevo che non erano affatto previste, avevo fatto bene a non metterle! Ammetto però che fino all'ultimo sono stata un po' scettica sulla riuscita..invece stamattina la graditissima sorpresa. Erano belle morbide, soffici e gustose, come nella tradizione autentica marchigiana! LA ricetta è super...consiglio vivamente di farcirle con una marmellata di fichi e cioccolata, o semplicemente cioccolata, ne vale la pena! Ciao alla prossima, FLO

    RispondiElimina
  26. Scusate ma dove si compra il mosto?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. il mosto lo trovi da chi fa il vino oppure puoi fartelo in casa con l'uva da tavola basta schiacciare tutto e filtrare

      Elimina
  27. Fatte e ti dico mille mila volte grazie!!!! Ero sicura che tu avresti avuto la ricetta giusta e dopo tanti anni la mia casa si è riempita di quel profumo che mi ha ricordato tanto la casa di mia nonna!!!

    RispondiElimina
  28. Ciao Sandra, ho assaggiato queste ciambelle proprio nelle Marche e me ne sono innamorata. Ovviamente, ora volevo rifarle ma ho un dubbio: cosa intendi per mosto cotto? Quello che ho io a casa è molto scuro e cremoso, quasi appiccicoso, eppure le tue ciambelle - ma anche da altre immagini trovate navigando - sono molto chiare. Mi sa che il MOSTO cotto è diverso dal VIN cotto, oppure è solo più cotto quindi più scuro. =( Grazie mille

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao, il mosto che si usa per queste ciambelle è quello crudo e non c'entra niente con vino cotto, è proprio la spremitura d'uva quindi mi sa che devi aspettare per farle oppure acquista dell'uva e con la centrifuga otterrai del mosto che pero' non sarà mai come quello dell'uva da vino.
      Con il mosto cotto, quello che hai tu, qui facciamo dolci e anche la polenta con ceci e salsiccia .....

      Elimina
  29. un pò fuori stagione, ma avevo del mosto congelato e visto che quest'anno l'estate tarda ad arrivare mi è venuta voglia di ciambelle di mosto :) Avevo già una ricetta ma non mi ha mai soddisfatto del tutto, così ho cercato un pò ed ho trovato la tua...davvero squisite, buonissime!Non vedo l'ora di mangiarle a colazione con la nutella (che ci canta), grazie per averle condivise!

    RispondiElimina

Posta un commento

Post più popolari